Io non faccio errori.
O almeno non me accorgo
In quel momento sentii – capii – che la vita nlla quale mi trovavo era profondamente divera dalle vite degli scrittori che piu ammiravo. Capii che gli scrittori erno gente che non passava il sabato in lavanderia e ogni ora di veglia alla mercè dei bisogni e dei capricci di propri figli. Certo, certo, c'erano stati molissimi scrittori che avevano incontrato impedimento anche molto più seri al proprio lavoro, compreso il carcere, la cecità, la minaiccia della tortura o della morte in una forma o nell'altra.
Ma saperlo non bastava ha consolarmi.
Quello che hai appena letto è un breve passo tratto da Il mestiere di scrivere di Raymond Carver, una raccolta di saggi e articoli pubblicata da Einaudi. Si tratta di una riflessione avuta dall'autore ancor prima dell'inizio della carriera letteraria. Il brano, fuori dal proprio contesto, non ha molto significato ma non è questo che ci interessa. Nel leggerlo, ti sei accorto di quanti refusi ci siano? Alcuni sono ben visibili, altri più subdoli e nascosti. Ovviamente li abbiamo inseriti noi, nella versione originale tutto è preciso e corretto. Se leggendo hai rabbrividito, li hai contati e hai alzato le mani al cielo, allora probabilmente non avrai mai bisogno di un correttore di bozze. Al contrario però - e cioè se hai letto tutto d'un fiato e non hai trovato nulla di anomalo, o almeno poco di anomalo - pensa a quanti testi zeppi di refusi hai fatto circolare fino a questo momento. A quante risate si è fatto l'editore a cui hai inviato il tuo manoscritto in valutazione. Alle battute sprecate sul tuo conto da parte della commissione di lettura. E soprattutto alle occasioni di pubblicazione che hai perso solo perché tu, quegli errori lì, proprio non li avevi visti.
Affidarsi ad un professionista per fare correggere i propri errori non è un segno di debolezza, è un atto d'intelligenza: ma questo vale solo se credi fino in fondo di aver scritto qualcosa di buono.
Se ritieni sia il tuo caso, puoi contattarci. Ci divertiamo sempre a scoprire gli errori degli altri.
P.S. Caro Carver, scusa tanto se ci siamo permessi. Non lo faremo più, è una promessa.
Ma saperlo non bastava ha consolarmi.
Quello che hai appena letto è un breve passo tratto da Il mestiere di scrivere di Raymond Carver, una raccolta di saggi e articoli pubblicata da Einaudi. Si tratta di una riflessione avuta dall'autore ancor prima dell'inizio della carriera letteraria. Il brano, fuori dal proprio contesto, non ha molto significato ma non è questo che ci interessa. Nel leggerlo, ti sei accorto di quanti refusi ci siano? Alcuni sono ben visibili, altri più subdoli e nascosti. Ovviamente li abbiamo inseriti noi, nella versione originale tutto è preciso e corretto. Se leggendo hai rabbrividito, li hai contati e hai alzato le mani al cielo, allora probabilmente non avrai mai bisogno di un correttore di bozze. Al contrario però - e cioè se hai letto tutto d'un fiato e non hai trovato nulla di anomalo, o almeno poco di anomalo - pensa a quanti testi zeppi di refusi hai fatto circolare fino a questo momento. A quante risate si è fatto l'editore a cui hai inviato il tuo manoscritto in valutazione. Alle battute sprecate sul tuo conto da parte della commissione di lettura. E soprattutto alle occasioni di pubblicazione che hai perso solo perché tu, quegli errori lì, proprio non li avevi visti.
Affidarsi ad un professionista per fare correggere i propri errori non è un segno di debolezza, è un atto d'intelligenza: ma questo vale solo se credi fino in fondo di aver scritto qualcosa di buono.
Se ritieni sia il tuo caso, puoi contattarci. Ci divertiamo sempre a scoprire gli errori degli altri.
P.S. Caro Carver, scusa tanto se ci siamo permessi. Non lo faremo più, è una promessa.