Centro Sammarinese di Studi Storici
Quaderni
fondata da Sergio Anselmi e diretta da Stefano Pivato
Centro Sammarinese di Studi Storici, Università degli Studi della Repubblica di San Marino
La giustizia dei Capitani Reggenti
Istituzioni, diritto penale e crimini dall'affare Blasi
al ripristino dell'Arengo Generale (1786-1906)
di Giuseppe Mecca
Lo studio dei processi penali conservati presso l’Archivio governativo della Repubblica di San Marino ha consentito di delineare, in maniera organica, l’evoluzione delle istituzioni giudiziarie, i caratteri di lunga durata e le significative trasformazioni che hanno contraddistinto l’amministrazione della giustizia dalla fine del Settecento sino al ripristino dell’Arengo generale.
In questo periodo l’impegno riformatore, perseguito dal Governo repubblicano attraverso la selezione attenta di giudici e consulenti legali, ha condotto a importanti novità nella legislazione penale come l’abolizione della tortura e della pena di morte, la promulgazione del codice penale e di quello di procedura penale, con effetti immediati sulle pratiche giudiziarie. Lo studio dei reati ha così permesso di valutare le linee generali dell’amministrazione della giustizia penale nel suo complesso e di fotografare il contesto sociale di riferimento, la risposta politica alle trasgressioni e la cultura giuridica coeva. La piccola Repubblica divenne, infatti, un autentico “laboratorio” del più ampio dibattito penalistico. I nomi, tra gli altri, di Luigi Zuppetta, Giuseppe Giuliani, Francesco Carrara, Pasquale Stanislao Mancini, Pietro Ellero confermano questa attitudine.
Più ci si addentra nella lettura delle carte processuali più emerge un mondo costituito da relazioni intense, dirette e quotidiane fra governati e governanti. In questa dimensione la tradizionale “mitezza” della giustizia dei Capitani Reggenti appare anzitutto finalizzata al controllo, alla vigilanza e alla conservazione dell’ordine repubblicano.
The justice of the Captains Regent
Institutions, Criminal Law and crimes from the Blasi affair to the reintroduction of the Arengo Generale (Communal Council) (1786-1906)
by Giuseppe Mecca
The study of the criminal trials preserved in the Government Archive of the Republic of San Marino has allowed us to organically outline the evolution of the judicial institutions, the long-lasting features and the significant transformations governing the administration of justice from the end of the eighteenth century until the reintroduction of the Arengo Generale.
In this period, the reforming effort of the Republican Government – by means of a careful selection of judges and legal advisors - led to important developments in the criminal legislation such as the abolition of torture and death penalty, the enactment of the Penal Code and the Criminal Procedure, which immediately affected judicial practices. The study of crimes has thus made it possible to assess the general guidelines of the administration of criminal justice as a whole and to picture the social reference context, the political response to infringements and the contemporary judicial culture. As a matter of fact, the small Republic became an actual “laboratory” in order to extensively discuss the Criminal Law. The names, among others, of Luigi Zuppetta, Giuseppe Giuliani, Francesco Carrara, Pasquale Stanislao Mancini, Pietro Ellero confirm this aptitude.
The more one examines the trial papers, the more a world emerges made up of close, direct and daily relationships between those governed and those ruling. In this perspective, the traditional “meekness” of the justice of the Captains Regent seems primarily aimed at controlling, supervising and preserving the republican order.
Giuseppe Mecca (Ph.D) insegna Storia delle Istituzioni politiche presso l’Università degli studi di Macerata e ha conseguito nel medesimo settore (SPS/03) l’Abilitazione Scientifica Nazionale a svolgere le funzioni di professore di II fascia. Precedentemente è stato ricercatore post-doc presso l’Università di Passau (Germania) nell’ambito di un progetto finanziato dallo European Research Council.
2020
Pagine 164
Versione cartacea € 20,00
ISBN 979-12-80232-22-9
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Lo studio dei processi penali conservati presso l’Archivio governativo della Repubblica di San Marino ha consentito di delineare, in maniera organica, l’evoluzione delle istituzioni giudiziarie, i caratteri di lunga durata e le significative trasformazioni che hanno contraddistinto l’amministrazione della giustizia dalla fine del Settecento sino al ripristino dell’Arengo generale.
In questo periodo l’impegno riformatore, perseguito dal Governo repubblicano attraverso la selezione attenta di giudici e consulenti legali, ha condotto a importanti novità nella legislazione penale come l’abolizione della tortura e della pena di morte, la promulgazione del codice penale e di quello di procedura penale, con effetti immediati sulle pratiche giudiziarie. Lo studio dei reati ha così permesso di valutare le linee generali dell’amministrazione della giustizia penale nel suo complesso e di fotografare il contesto sociale di riferimento, la risposta politica alle trasgressioni e la cultura giuridica coeva. La piccola Repubblica divenne, infatti, un autentico “laboratorio” del più ampio dibattito penalistico. I nomi, tra gli altri, di Luigi Zuppetta, Giuseppe Giuliani, Francesco Carrara, Pasquale Stanislao Mancini, Pietro Ellero confermano questa attitudine.
Più ci si addentra nella lettura delle carte processuali più emerge un mondo costituito da relazioni intense, dirette e quotidiane fra governati e governanti. In questa dimensione la tradizionale “mitezza” della giustizia dei Capitani Reggenti appare anzitutto finalizzata al controllo, alla vigilanza e alla conservazione dell’ordine repubblicano.
The justice of the Captains Regent
Institutions, Criminal Law and crimes from the Blasi affair to the reintroduction of the Arengo Generale (Communal Council) (1786-1906)
by Giuseppe Mecca
The study of the criminal trials preserved in the Government Archive of the Republic of San Marino has allowed us to organically outline the evolution of the judicial institutions, the long-lasting features and the significant transformations governing the administration of justice from the end of the eighteenth century until the reintroduction of the Arengo Generale.
In this period, the reforming effort of the Republican Government – by means of a careful selection of judges and legal advisors - led to important developments in the criminal legislation such as the abolition of torture and death penalty, the enactment of the Penal Code and the Criminal Procedure, which immediately affected judicial practices. The study of crimes has thus made it possible to assess the general guidelines of the administration of criminal justice as a whole and to picture the social reference context, the political response to infringements and the contemporary judicial culture. As a matter of fact, the small Republic became an actual “laboratory” in order to extensively discuss the Criminal Law. The names, among others, of Luigi Zuppetta, Giuseppe Giuliani, Francesco Carrara, Pasquale Stanislao Mancini, Pietro Ellero confirm this aptitude.
The more one examines the trial papers, the more a world emerges made up of close, direct and daily relationships between those governed and those ruling. In this perspective, the traditional “meekness” of the justice of the Captains Regent seems primarily aimed at controlling, supervising and preserving the republican order.
Giuseppe Mecca (Ph.D) insegna Storia delle Istituzioni politiche presso l’Università degli studi di Macerata e ha conseguito nel medesimo settore (SPS/03) l’Abilitazione Scientifica Nazionale a svolgere le funzioni di professore di II fascia. Precedentemente è stato ricercatore post-doc presso l’Università di Passau (Germania) nell’ambito di un progetto finanziato dallo European Research Council.
2020
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ISBN 979-12-80232-22-9
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la_giustizia_dei_capitani_reggenti_scheda_editoriale.pdf | |
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Dalla fonte al database:
per una storia economica e sociale delle popolazioni del passato
a cura di Alessio Fornasin e Michaël Gasperoni
Atti del Convegno di Studi
San Marino, 22-23 giugno 2017
Le grandi raccolte di dati per le analisi in ambito storico e demografico hanno conosciuto, negli ultimi anni, un crescente sviluppo. Tutto è nato con lo sfruttamento, oramai generalizzato nelle discipline storiche a più forte vocazione quantitativa, come la storia economica e la demografia storica, delle capacità di calcolo dei computer. La disponibilità di un numero crescente di dati, collegati tra loro in forma sempre più complessa, consente di esplorare, attraverso vie che non potevano essere in precedenza sperimentate, territori di ricerca sempre più vasti, rinnovando così gli strumenti e le metodologie di analisi.
Il ventaglio di lavori che sono proposti in questo volume riflette la grande varietà di tecniche di realizzazione e di modalità di sfruttamento dei grandi database per diverse epoche storiche e a partire da fondi documentari variegati. Oltre a proporre degli studi di caso, i contributi raccolti in questo volume offrono una riflessione metodologica su un campo in piena espansione e propongono prospettive nuove e piste di ricerca inesplorate.
Contributi di Marco Breschi, Martin Dribe, Alessio Fornasin, Michaël Gasperoni, Vincent Gourdon, Cyril Grange, Matteo Manfredini, Anna Marzona, Benoît Pandolfi, Luciana Quaranta, Sylvain Rassat, Francesco Scalone.
Large data collections for historical and demographic analyses have been growing for the last years. Everything started with the utilization of computing skills, now generalized in the historical disciplines with a stronger quantitative evaluation, such as economic history and historical demography. The availability of a growing amount of data, connected to each other in an increasingly complex form, allows to explore larger and larger research areas through ways that could not previously have been tested, thus renewing the tools and methods of analysis.
This book proposes a range of works which show the great variety of implementation techniques and methods of utilization of large databases in different historical periods, starting from varied documentary collections. In addition to proposing case studies, the contributions collected in this book offer a methodological consideration on a largely expanding field and propose new perspectives and unexplored research avenues.
2019
Pagine 224
Versione cartacea € 25,00
ISBN 978-88-98275-83-0
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Versione ebooK € 4,99
ISBN 978-88-98275-33-5
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Atti del Convegno di Studi
San Marino, 22-23 giugno 2017
Le grandi raccolte di dati per le analisi in ambito storico e demografico hanno conosciuto, negli ultimi anni, un crescente sviluppo. Tutto è nato con lo sfruttamento, oramai generalizzato nelle discipline storiche a più forte vocazione quantitativa, come la storia economica e la demografia storica, delle capacità di calcolo dei computer. La disponibilità di un numero crescente di dati, collegati tra loro in forma sempre più complessa, consente di esplorare, attraverso vie che non potevano essere in precedenza sperimentate, territori di ricerca sempre più vasti, rinnovando così gli strumenti e le metodologie di analisi.
Il ventaglio di lavori che sono proposti in questo volume riflette la grande varietà di tecniche di realizzazione e di modalità di sfruttamento dei grandi database per diverse epoche storiche e a partire da fondi documentari variegati. Oltre a proporre degli studi di caso, i contributi raccolti in questo volume offrono una riflessione metodologica su un campo in piena espansione e propongono prospettive nuove e piste di ricerca inesplorate.
Contributi di Marco Breschi, Martin Dribe, Alessio Fornasin, Michaël Gasperoni, Vincent Gourdon, Cyril Grange, Matteo Manfredini, Anna Marzona, Benoît Pandolfi, Luciana Quaranta, Sylvain Rassat, Francesco Scalone.
Large data collections for historical and demographic analyses have been growing for the last years. Everything started with the utilization of computing skills, now generalized in the historical disciplines with a stronger quantitative evaluation, such as economic history and historical demography. The availability of a growing amount of data, connected to each other in an increasingly complex form, allows to explore larger and larger research areas through ways that could not previously have been tested, thus renewing the tools and methods of analysis.
This book proposes a range of works which show the great variety of implementation techniques and methods of utilization of large databases in different historical periods, starting from varied documentary collections. In addition to proposing case studies, the contributions collected in this book offer a methodological consideration on a largely expanding field and propose new perspectives and unexplored research avenues.
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Gino Zani
L'ingegnere, l'architetto, lo storico
A cura di Luca Morganti
La carriera dell’ingegnere sammarinese Gino Zani (1882-1964) attraversa una fase cruciale del passaggio a una nuova forma di città. La perturbante urgenza storica con cui si presenta la metropoli è, già di per sé, l’espressione stessa del moderno che scardina le tradizionali categorie interpretative. L’irruzione del moderno è però pervasiva, investe anche chi, come Zani, cercherà di opporre all’urto una resistenza conservativa. Da questo punto di vista, l’opera dell’ingegnere è interna al paradigma della modernità ed è proprio dentro a tale struttura che maturano le differenze di approccio in tempi e spazi diversi. La città in Zani è inizialmente un risultato che emerge dagli sviluppi tecnologici come risposta pratica alle necessità, e si trasforma poi in un ambizioso obiettivo da raggiungere che, insieme allo spazio, deve coinvolgere la storia mitizzata della sua forma urbana. A una prima città moderna, la Reggio Calabria dei primi del Novecento, espressione di una borghesia urbana che tenta un riscatto dopo lo choc della distruzione del terremoto, succede così una seconda città, la San Marino degli anni Trenta, che, attraverso l’invenzione di una tradizione, si apriva ugualmente alla modernità travestita da borgo storico ricostruito. Di Zani esiste una rappresentazione rigidamente divisa tra questi due momenti che corrispondono a luoghi diversi, come se la figura di questo professionista fosse stata scissa in parti uguali, senza che mai l’una parte rivendicasse l’altra, quasi a vedere nelle due parti, blocchi autonomi che non si sono sfiorati. Si trattava allora, da parte nostra, di riunire in un’unica pubblicazione le “due carriere” divise tra Reggio Calabria e la Repubblica di San Marino. Il libro, frutto di un convegno svoltosi nel 2014, vede riuniti i lavori di autorevoli autori che hanno contribuito ad elevare la figura di Zani negli ultimi trent’anni. Nella presente pubblicazione si trova, infine, una parte monografica riguardante una selezione dei progetti che include delle “schede” in modo da facilitare l’approccio anche a chi si accosta al lavoro di Zani per la prima volta e senza una specifica competenza degli argomenti trattati.
The career of the engineer Gino Zani from San Marino (1882-1964) went through a crucial phase in the transition to a new form of city. The metropolis featured a perturbing historical urgency which was the true expression of the modern, undermining the traditional interpretative categories. However, the irruption of the modern was pervasive and also involved people like Zani, who subsequently tried to oppose its impact by means of a conservative resistance. From this point of view, the work of the engineer is within the paradigm of modernity and the differences of approach arises inside this structure, in different times and spaces. According to Zani the city was initially a result emerging from technological developments as a practical response to needs. Later on, it turned into an ambitious goal to be achieved which, together with space, was to involve the mythicized story of its urban form. In the early twenties, Reggio Calabria was the first modern city, the expression of an urban bourgeoisie trying to redeem after the shock of an earthquake destruction. In the thirties, it was replaced by another city, San Marino, which equally opened to modernity through the invention of a tradition, disguised as a reconstructed historic village. Zani was portrayed basically considering these two moments, which related to different places. It seems that the figure of this professional has been divided into equal parts and each side apparently does not match the other. The two parts are almost seen as autonomous blocks, without any contact. Therefore, our goal was to bring together the "two careers", divided between Reggio Calabria and the Republic of San Marino, into a single publication. The book, as the outcome of a conference held in 2014, collects the works of outstanding authors who contributed to enhancing the figure of Zani in the last thirty years. Finally, in this publication there is a monographic part concerning a selection of his projects. It includes "cards" in order to help those who will approach the work of Zani for the first time without a specific competence of the topics dealt with.
2018
Pagine 320
Versione cartacea € 25,00
ISBN 978-88-98275-78-6
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Versione ebooK € 7,99
ISBN 978-88-98275-82-3
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La carriera dell’ingegnere sammarinese Gino Zani (1882-1964) attraversa una fase cruciale del passaggio a una nuova forma di città. La perturbante urgenza storica con cui si presenta la metropoli è, già di per sé, l’espressione stessa del moderno che scardina le tradizionali categorie interpretative. L’irruzione del moderno è però pervasiva, investe anche chi, come Zani, cercherà di opporre all’urto una resistenza conservativa. Da questo punto di vista, l’opera dell’ingegnere è interna al paradigma della modernità ed è proprio dentro a tale struttura che maturano le differenze di approccio in tempi e spazi diversi. La città in Zani è inizialmente un risultato che emerge dagli sviluppi tecnologici come risposta pratica alle necessità, e si trasforma poi in un ambizioso obiettivo da raggiungere che, insieme allo spazio, deve coinvolgere la storia mitizzata della sua forma urbana. A una prima città moderna, la Reggio Calabria dei primi del Novecento, espressione di una borghesia urbana che tenta un riscatto dopo lo choc della distruzione del terremoto, succede così una seconda città, la San Marino degli anni Trenta, che, attraverso l’invenzione di una tradizione, si apriva ugualmente alla modernità travestita da borgo storico ricostruito. Di Zani esiste una rappresentazione rigidamente divisa tra questi due momenti che corrispondono a luoghi diversi, come se la figura di questo professionista fosse stata scissa in parti uguali, senza che mai l’una parte rivendicasse l’altra, quasi a vedere nelle due parti, blocchi autonomi che non si sono sfiorati. Si trattava allora, da parte nostra, di riunire in un’unica pubblicazione le “due carriere” divise tra Reggio Calabria e la Repubblica di San Marino. Il libro, frutto di un convegno svoltosi nel 2014, vede riuniti i lavori di autorevoli autori che hanno contribuito ad elevare la figura di Zani negli ultimi trent’anni. Nella presente pubblicazione si trova, infine, una parte monografica riguardante una selezione dei progetti che include delle “schede” in modo da facilitare l’approccio anche a chi si accosta al lavoro di Zani per la prima volta e senza una specifica competenza degli argomenti trattati.
The career of the engineer Gino Zani from San Marino (1882-1964) went through a crucial phase in the transition to a new form of city. The metropolis featured a perturbing historical urgency which was the true expression of the modern, undermining the traditional interpretative categories. However, the irruption of the modern was pervasive and also involved people like Zani, who subsequently tried to oppose its impact by means of a conservative resistance. From this point of view, the work of the engineer is within the paradigm of modernity and the differences of approach arises inside this structure, in different times and spaces. According to Zani the city was initially a result emerging from technological developments as a practical response to needs. Later on, it turned into an ambitious goal to be achieved which, together with space, was to involve the mythicized story of its urban form. In the early twenties, Reggio Calabria was the first modern city, the expression of an urban bourgeoisie trying to redeem after the shock of an earthquake destruction. In the thirties, it was replaced by another city, San Marino, which equally opened to modernity through the invention of a tradition, disguised as a reconstructed historic village. Zani was portrayed basically considering these two moments, which related to different places. It seems that the figure of this professional has been divided into equal parts and each side apparently does not match the other. The two parts are almost seen as autonomous blocks, without any contact. Therefore, our goal was to bring together the "two careers", divided between Reggio Calabria and the Republic of San Marino, into a single publication. The book, as the outcome of a conference held in 2014, collects the works of outstanding authors who contributed to enhancing the figure of Zani in the last thirty years. Finally, in this publication there is a monographic part concerning a selection of his projects. It includes "cards" in order to help those who will approach the work of Zani for the first time without a specific competence of the topics dealt with.
2018
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La nascita del sistema bancario a San Marino
Monti di pietà, Cassa di risparmio, Banca Mutua Popolare e Istituti Cattolici, 1850 - 1940
di Francesco Chiapparino
Muovendo dalle attività di prestito informale, dalla presenza ebraica e dalle esperienze dei monti di pietà della prima età moderna, il volume ripercorre l'emergere e il primo, parziale, consolidamento delle moderne istituzioni creditizie a San Marino tra la seconda metà del XIX e il primo quarantennio del secolo successivo.
Al centro di questa vicenda sta la nascita e l'iniziale evoluzione della Cassa di risparmio della Repubblica, di cui si ricostruiscono le origini, a partire dall'attivismo della Società operaia e di mutuo soccorso (Sums) che ne è promotrice, le spinte riformatrici sotto la presidenza di Pietro Franciosi agli inizi del Novecento, l'acquisizione di una posizione di rilievo tra le istituzioni della Repubblica e la successiva compromissione col fascismo nel ventennio tra le due guerre. Accanto a questo periodo centrale, ve ne sono poi altri, dall'effimera parabola della banca mutua popolare e dallo scandalo che seguì il suo fallimento nel corso della crisi bancaria di fine Ottocento, alle vicende del Prestito a premi e degli altri progetti finanziari che accompagnarono i faticosi sforzi di modernizzazione della realtà politica ed economico-sociale sammarinese. Dopo la prima guerra mondiale, infine, un ruolo di rilievo assunsero le esperienze creditizie sorte in seno al mondo cattolico: dalla nascita della banca agricola industriale, per iniziativa del Credito romagnolo e degli ambienti del popolarismo nazionale, alla prima affermazione della Cassa rurale di Faetano, maggiormente legata alla realtà di base del mondo contadino sammarinese.
Il quadro che ne emerge è, in definitiva, quello di una piccola società agraria e della sua difficile modernizzazione sul piano economico e finanziario non meno che su quello politico, sociale e culturale. Si tratta insomma di una realtà distante (anche se tutt'altro che impermeabile) rispetto alle grandi trasformazioni che si verificano in quella fase a maggior ragione lontana dalle vicende recenti del sistema bancario sammarinese nell'attuale mondo globalizzato o anche solo della sua espansione nel più limitato contesto italiano del secondo dopoguerra. E, tuttavia, lo sguardo ad un passato che può apparire remoto permette di cogliere alcune delle radici, delle ragioni profonde e delle costanti che informano ancora oggi posizioni e scelte del sistema bancario e, in certa misura, della società e dei ceti dirigenti sammarinesi nel loro complesso.
Starting from the study of informal lending, the Jewish presence and the existence of monti di pietà in the early modern period, this book retraces the emergence and the first, partial consolidation of modern credit institutions in San Marino in the second half of the nineteenth century and the first forty years of the following one.
As the birth and early developmente of the Republic's Cassa di Risparmio is of central importance in all this, its origins are pieced together here, from the activism of the Società operaia e di mutuo soccorso (Sums) whic helped promote it, to the efforts for reform under the presidency of Pietro Franciosi at the beginning of the twentieth century, the acquisition of a strong position among the Republic's institutions and the subsequent compromise with fascism during the twenty year period between the two World Wars. Alongside this important case there are others, from the fleeting develpment of the Banca mutua popolare, and the scandal whic fllowed its failure during the banking crisis at the end of the nineteenth century, to the events surrounding the Prestito a premi and other financial projects that accompanied the strenuous efforts to modernize political, economic and social institutions in San Marino. Finally, after the First World War, the credit organizations that had emerged within the Catholic world took on an important role: from the founding of the Banca agricola industriale, a venture promoted bythe Credito romagnolo and national populist circles, to the first achievements of the Cassa rurale di Faetano, which was more closely linked tothe peasantry in San Marino.
Ultimately, the picture that emerges is that of a small agrarian society and its difficulties in achieving not just economic and financial modernization, but also political, social and cultural advances. It is in short a distant reality (even though it is by no means impenetrable), when compared to the great transformations that took place in that period, and even further away from more recent events in the banking system in San Marino in today's globalized world, or even just the expansion in the more limited context of Italy after the Second World War.
However, looking at the period which can seem remote allows us to understand the roots, the unerlying reasons and factors whic continue to influence the positions and choices of the banking system and, to a certain extent, those of society and the ruling classes in San Marino in general. [Translation by Patricia Clark, Language Centre, Faculty of Economics, Università Politecnica delle Marche]
L'autore
Francesco Chiapparino insegna storia economica alla Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell'Università Politecnica delle Marche (Ancona). È coordinatore della rivista «Proposte e ricerche».
2017
Versione ebooK € 4,99
ISBN 978-88-98275-50-2
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Muovendo dalle attività di prestito informale, dalla presenza ebraica e dalle esperienze dei monti di pietà della prima età moderna, il volume ripercorre l'emergere e il primo, parziale, consolidamento delle moderne istituzioni creditizie a San Marino tra la seconda metà del XIX e il primo quarantennio del secolo successivo.
Al centro di questa vicenda sta la nascita e l'iniziale evoluzione della Cassa di risparmio della Repubblica, di cui si ricostruiscono le origini, a partire dall'attivismo della Società operaia e di mutuo soccorso (Sums) che ne è promotrice, le spinte riformatrici sotto la presidenza di Pietro Franciosi agli inizi del Novecento, l'acquisizione di una posizione di rilievo tra le istituzioni della Repubblica e la successiva compromissione col fascismo nel ventennio tra le due guerre. Accanto a questo periodo centrale, ve ne sono poi altri, dall'effimera parabola della banca mutua popolare e dallo scandalo che seguì il suo fallimento nel corso della crisi bancaria di fine Ottocento, alle vicende del Prestito a premi e degli altri progetti finanziari che accompagnarono i faticosi sforzi di modernizzazione della realtà politica ed economico-sociale sammarinese. Dopo la prima guerra mondiale, infine, un ruolo di rilievo assunsero le esperienze creditizie sorte in seno al mondo cattolico: dalla nascita della banca agricola industriale, per iniziativa del Credito romagnolo e degli ambienti del popolarismo nazionale, alla prima affermazione della Cassa rurale di Faetano, maggiormente legata alla realtà di base del mondo contadino sammarinese.
Il quadro che ne emerge è, in definitiva, quello di una piccola società agraria e della sua difficile modernizzazione sul piano economico e finanziario non meno che su quello politico, sociale e culturale. Si tratta insomma di una realtà distante (anche se tutt'altro che impermeabile) rispetto alle grandi trasformazioni che si verificano in quella fase a maggior ragione lontana dalle vicende recenti del sistema bancario sammarinese nell'attuale mondo globalizzato o anche solo della sua espansione nel più limitato contesto italiano del secondo dopoguerra. E, tuttavia, lo sguardo ad un passato che può apparire remoto permette di cogliere alcune delle radici, delle ragioni profonde e delle costanti che informano ancora oggi posizioni e scelte del sistema bancario e, in certa misura, della società e dei ceti dirigenti sammarinesi nel loro complesso.
Starting from the study of informal lending, the Jewish presence and the existence of monti di pietà in the early modern period, this book retraces the emergence and the first, partial consolidation of modern credit institutions in San Marino in the second half of the nineteenth century and the first forty years of the following one.
As the birth and early developmente of the Republic's Cassa di Risparmio is of central importance in all this, its origins are pieced together here, from the activism of the Società operaia e di mutuo soccorso (Sums) whic helped promote it, to the efforts for reform under the presidency of Pietro Franciosi at the beginning of the twentieth century, the acquisition of a strong position among the Republic's institutions and the subsequent compromise with fascism during the twenty year period between the two World Wars. Alongside this important case there are others, from the fleeting develpment of the Banca mutua popolare, and the scandal whic fllowed its failure during the banking crisis at the end of the nineteenth century, to the events surrounding the Prestito a premi and other financial projects that accompanied the strenuous efforts to modernize political, economic and social institutions in San Marino. Finally, after the First World War, the credit organizations that had emerged within the Catholic world took on an important role: from the founding of the Banca agricola industriale, a venture promoted bythe Credito romagnolo and national populist circles, to the first achievements of the Cassa rurale di Faetano, which was more closely linked tothe peasantry in San Marino.
Ultimately, the picture that emerges is that of a small agrarian society and its difficulties in achieving not just economic and financial modernization, but also political, social and cultural advances. It is in short a distant reality (even though it is by no means impenetrable), when compared to the great transformations that took place in that period, and even further away from more recent events in the banking system in San Marino in today's globalized world, or even just the expansion in the more limited context of Italy after the Second World War.
However, looking at the period which can seem remote allows us to understand the roots, the unerlying reasons and factors whic continue to influence the positions and choices of the banking system and, to a certain extent, those of society and the ruling classes in San Marino in general. [Translation by Patricia Clark, Language Centre, Faculty of Economics, Università Politecnica delle Marche]
L'autore
Francesco Chiapparino insegna storia economica alla Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell'Università Politecnica delle Marche (Ancona). È coordinatore della rivista «Proposte e ricerche».
2017
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Il Cinquecento Sammarinese
di Girolamo Allegretti, Ivo Biagianti, Michele Conti
Questo 40° volume della collana sammarinese di studi storici pubblica gli atti di un convegno, che si è tenuto a San Marino il 9 novembre 2013 sul Cinquecento sammarinese. Sono i contributi di alcuni storici e amanti della storia sammarinese, invitati ad indagare e descrivere alcuni aspetti di quel secolo ormai lontano. Quindi un lavoro a più mani, forse non proprio omogeneo, certamente non esauriente, comunque un insieme di analisi, riflessioni, punti di vista che offrono un affresco d’insieme e nello stesso tempo aprono la strada a nuove ricerche ed ulteriori approfondimenti. Del resto, il tesoro documentario della piccola Repubblica è grande e aspetta solo di essere opportunamente valorizzato.
Sappiamo che è interesse di tutte le comunità coltivare le proprie memorie storiche, e ciò è tanto più vero se ci riferiamo a San Marino, una comunità che ha saputo conservarsi per così lungo tempo da riuscire ad assumere le insegne di Stato sovrano: un unicum per la continuità e la graduale trasformazione delle sue istituzioni, nate nel medioevo. Semplificando un po’, si può dire che in origine il potere fosse distribuito nei diversi organi consiliari, via via più numerosi: anzitutto i due consoli o capitani, poi il consiglio dei dodici (o speciale), il consiglio dei sessanta (o generale) e il consiglio universitatis (i capi famiglia), cioè l’arengo. Poi, nel Cinquecento, parallelamente alla nascita degli stati moderni, il consiglio generale (o consiglio dei sessanta) si trasforma progressivamente nel centro istituzionale, venendo a rappresentare l’unità e sovranità della piccola comunità, che comincia ad essere chiamata repubblica. La funzione centrale del Consiglio (che assumerà non per caso anche il nome di Consiglio principe e sovrano = parlamento) rende quindi evidente l’importanza di aprire, cioè pubblicare e far conoscere a un pubblico il più vasto possibile questa fonte documentaria nella sua interezza.
Un plauso sincero va quindi all’Ente Cassa di Faetano, che ha fatto proprio il progetto di pubblicazione della serie archivistica chiamata dal Malagola “Atti del Consiglio Generale e dell'Arengo” e “Atti del Consiglio Generale o Consiglio Principe Sovrano”. E che in occasione dell’uscita del primo registro cinquecentesco sul sito web www.antichidocumenti.sm, l’Ente ha pensato di promuovere, insieme al Centro Sammarinese di Studi Storici, il convegno di cui si è detto, appunto sul Cinquecento a San Marino: un periodo storico tanto poco studiato quanto importante nel processo di formazione del piccolo Stato sammarinese.
This volume, the 40th in the series of San Marino Historical Studies, publishes the proceedings of a conference of the sixteenth century which was held in San Marino on 9 November 2013. It contains contributions made by some historians and lovers of the history of San Marino who were asked to investigate and describe some particular aspects, but it forms a collection of analyses, reflection and points of view that together give a perspective on the era, and at the same time it paves the way for further research and investigation. After all, this small republic has a large and valuable collection of documents just waiting to be able adequately exploited.
As we know, it is in the interest of all communities to cultivate their historical heritage, and this particularly applies in the case of San Marino, a community which has been able to last for such a long time that it succeeded in taking on the insignia of sovereign state, a unique situation for the continuity and the gradual transformation of its institutions which originated in medieval times. Simplifying to some extent, it could be said that at the beginning power was distributed between the various council bodies which gradually grew in numbers. First of all there were the two consuls or captains, then there was the council of twelve (or special council), the council of sixty (or general council) and the universitatis council (or heads of families), that is the arengo. Then, during the sixteenth century, at the same time as modern states were being created, the general council (or the council of sixty) gradually transformed and became the central institution, taking on the role of representing the unity and sovereignty of the small community, which began to be called a republic. The fact that this council had such a central role (and not by chance also took on the name of Consiglio principe e sovrano = parliament) underlines the importance of opening up and publishing this source of documentary evidence in its entirety in order to make it known to as wide a public as possible.
Sincere thanks must therefore go to the Ente Cassa of Faetano that took on the project of publishing a series of archives called by Malagola the “Records of the General Council and of the Arengo” and the “Records of the General Council or Consiglio Principe Sovrano”. And to coincide with the publication of the first register from the sixteenth century on its website www.antichidocumenti.sm, the Ente Cassa decided, together with the San Marino Centre for Historical Studies, to organize the abovementioned conference. This because the sixteenth century in San Marino is a period which has been studied very little, but was of fundamental importance in the process of the formation of the tiny state of San Marino.
2017
Versione ebooK € 4,99
ISBN 978-88-98275-55-19
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Questo 40° volume della collana sammarinese di studi storici pubblica gli atti di un convegno, che si è tenuto a San Marino il 9 novembre 2013 sul Cinquecento sammarinese. Sono i contributi di alcuni storici e amanti della storia sammarinese, invitati ad indagare e descrivere alcuni aspetti di quel secolo ormai lontano. Quindi un lavoro a più mani, forse non proprio omogeneo, certamente non esauriente, comunque un insieme di analisi, riflessioni, punti di vista che offrono un affresco d’insieme e nello stesso tempo aprono la strada a nuove ricerche ed ulteriori approfondimenti. Del resto, il tesoro documentario della piccola Repubblica è grande e aspetta solo di essere opportunamente valorizzato.
Sappiamo che è interesse di tutte le comunità coltivare le proprie memorie storiche, e ciò è tanto più vero se ci riferiamo a San Marino, una comunità che ha saputo conservarsi per così lungo tempo da riuscire ad assumere le insegne di Stato sovrano: un unicum per la continuità e la graduale trasformazione delle sue istituzioni, nate nel medioevo. Semplificando un po’, si può dire che in origine il potere fosse distribuito nei diversi organi consiliari, via via più numerosi: anzitutto i due consoli o capitani, poi il consiglio dei dodici (o speciale), il consiglio dei sessanta (o generale) e il consiglio universitatis (i capi famiglia), cioè l’arengo. Poi, nel Cinquecento, parallelamente alla nascita degli stati moderni, il consiglio generale (o consiglio dei sessanta) si trasforma progressivamente nel centro istituzionale, venendo a rappresentare l’unità e sovranità della piccola comunità, che comincia ad essere chiamata repubblica. La funzione centrale del Consiglio (che assumerà non per caso anche il nome di Consiglio principe e sovrano = parlamento) rende quindi evidente l’importanza di aprire, cioè pubblicare e far conoscere a un pubblico il più vasto possibile questa fonte documentaria nella sua interezza.
Un plauso sincero va quindi all’Ente Cassa di Faetano, che ha fatto proprio il progetto di pubblicazione della serie archivistica chiamata dal Malagola “Atti del Consiglio Generale e dell'Arengo” e “Atti del Consiglio Generale o Consiglio Principe Sovrano”. E che in occasione dell’uscita del primo registro cinquecentesco sul sito web www.antichidocumenti.sm, l’Ente ha pensato di promuovere, insieme al Centro Sammarinese di Studi Storici, il convegno di cui si è detto, appunto sul Cinquecento a San Marino: un periodo storico tanto poco studiato quanto importante nel processo di formazione del piccolo Stato sammarinese.
This volume, the 40th in the series of San Marino Historical Studies, publishes the proceedings of a conference of the sixteenth century which was held in San Marino on 9 November 2013. It contains contributions made by some historians and lovers of the history of San Marino who were asked to investigate and describe some particular aspects, but it forms a collection of analyses, reflection and points of view that together give a perspective on the era, and at the same time it paves the way for further research and investigation. After all, this small republic has a large and valuable collection of documents just waiting to be able adequately exploited.
As we know, it is in the interest of all communities to cultivate their historical heritage, and this particularly applies in the case of San Marino, a community which has been able to last for such a long time that it succeeded in taking on the insignia of sovereign state, a unique situation for the continuity and the gradual transformation of its institutions which originated in medieval times. Simplifying to some extent, it could be said that at the beginning power was distributed between the various council bodies which gradually grew in numbers. First of all there were the two consuls or captains, then there was the council of twelve (or special council), the council of sixty (or general council) and the universitatis council (or heads of families), that is the arengo. Then, during the sixteenth century, at the same time as modern states were being created, the general council (or the council of sixty) gradually transformed and became the central institution, taking on the role of representing the unity and sovereignty of the small community, which began to be called a republic. The fact that this council had such a central role (and not by chance also took on the name of Consiglio principe e sovrano = parliament) underlines the importance of opening up and publishing this source of documentary evidence in its entirety in order to make it known to as wide a public as possible.
Sincere thanks must therefore go to the Ente Cassa of Faetano that took on the project of publishing a series of archives called by Malagola the “Records of the General Council and of the Arengo” and the “Records of the General Council or Consiglio Principe Sovrano”. And to coincide with the publication of the first register from the sixteenth century on its website www.antichidocumenti.sm, the Ente Cassa decided, together with the San Marino Centre for Historical Studies, to organize the abovementioned conference. This because the sixteenth century in San Marino is a period which has been studied very little, but was of fundamental importance in the process of the formation of the tiny state of San Marino.
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La concordia fra i cittadini
La Società Unione e Mutuo Soccorso di San Marino tra otto e novecento
di Augusto Ciuffetti
Il volume delinea la storia della Società Unione e Mutuo Soccorso di San Marino dalle sue origini, che si collocano tra il 1874 e il 1876, agli anni Ottanta del Novecento. Tre sono i dati che caratterizzano il suo secolare percorso: il costante riferimento alla concordia e alla fratellanza; la capacità del sodalizio di essere al centro della vita politica ed economica della Repubblica, nonostante la sua sovrapposizione con altri enti assistenziali e previdenziali; il continuo e fecondo legame con la Cassa di Risparmio.
Nella trama narrativa del volume, le scansioni cronologiche si caricano di precisi significati, corrispondenti alle diverse fasi della storia del sodalizio. La prima si colloca nella seconda metà dell’Ottocento, quando la nascita della Società di Mutuo Soccorso serve a mantenere la pace sociale, ad eliminare il conflitto e a ribadire la forza politica di un ceto dirigente in cerca di consensi e riconoscimenti. Nei primi decenni del Novecento, con la presidenza di Pietro Franciosi, essa diventa uno strumento fondamentale per realizzare un processo di modernizzazione che investe ogni aspetto della vita della Repubblica. In tal senso, svolgono un ruolo importante anche la Società di Mutuo Soccorso Femminile e le altre associazioni operaie che nascono in questi anni. Il fascismo torna ad utilizzare il sodalizio come elemento di controllo, nonostante esso rimanga un punto di riferimento per ogni cittadino. Nell’ultimo periodo, quello del secondo dopoguerra, la Società di Mutuo Soccorso continua ad essere al centro delle vicende politiche ed economiche della Repubblica, dando un contributo vitale alla nascita del Welfare State sammarinese, ma è proprio tale evoluzione e una più generale trasformazione della società che impongono al sodalizio la ricerca di un nuovo ruolo.
This book outlines the history of the Union and Mutual Aid Society of San Marino from its origins, between 1874 and 1876, up to the 1980s. There are three factors that characterize this century-long timeline; the constant reference to harmony and brotherhood; the ability of the association to be at the centre of the political and economic life of yhe Republic, despite its overlap with other social welfare institutions; the continuous and fruitful relationship with the Savings Bank (Cassa di Risparmio). Each chronological phase described in the book gains a precise significance in accordance with its correspondence to a different stage in the history of association. The first was in the second half of the nineteenth century, when the creation of the Mutual Aid Society helped to maintain peace in society, eliminating conflict and reaffirming the political strength of a ruling class that was seeking consensus and recognition. Then in the early decades of the twentieth century, during the presidency of Pietro Franciosi, it became an important means for carrying out a process of modernization which affected every aspect of life in the Republic. The Female Mutual Aid Society and the other workers'associations that were formed during that period also played a fundamental role in this process. Subsequently the fascist movement went back to using the association as a means of control, although it did remain a point of reference for all citizens. In the last period, following the Second World War, the Mutual Aid Society continued to be at the centre of the Republic's political and economis affairs, and it gave a vital contribution to the birth of the Welfare State in San Marino. However, it was precisely this development, together with a more general transformation of society, that forced the association to look for a new role.
L'autore
Augusto Ciuffetti è ricercatore di storia economica presso il Dipartimento di scienze economiche e sociali dell’Università Politecnica delle Marche. È direttore della rivista «Patrimonio industriale», membro del comitato direttivo di «Ricerche storiche» e del consiglio scientifico di «Proposte e ricerche». È socio onorario dell’Istituto Europeo di Storia della Carta di Fabriano.
2017
Versione ebooK € 4,99
ISBN 978-88-98275-53-3
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Il volume delinea la storia della Società Unione e Mutuo Soccorso di San Marino dalle sue origini, che si collocano tra il 1874 e il 1876, agli anni Ottanta del Novecento. Tre sono i dati che caratterizzano il suo secolare percorso: il costante riferimento alla concordia e alla fratellanza; la capacità del sodalizio di essere al centro della vita politica ed economica della Repubblica, nonostante la sua sovrapposizione con altri enti assistenziali e previdenziali; il continuo e fecondo legame con la Cassa di Risparmio.
Nella trama narrativa del volume, le scansioni cronologiche si caricano di precisi significati, corrispondenti alle diverse fasi della storia del sodalizio. La prima si colloca nella seconda metà dell’Ottocento, quando la nascita della Società di Mutuo Soccorso serve a mantenere la pace sociale, ad eliminare il conflitto e a ribadire la forza politica di un ceto dirigente in cerca di consensi e riconoscimenti. Nei primi decenni del Novecento, con la presidenza di Pietro Franciosi, essa diventa uno strumento fondamentale per realizzare un processo di modernizzazione che investe ogni aspetto della vita della Repubblica. In tal senso, svolgono un ruolo importante anche la Società di Mutuo Soccorso Femminile e le altre associazioni operaie che nascono in questi anni. Il fascismo torna ad utilizzare il sodalizio come elemento di controllo, nonostante esso rimanga un punto di riferimento per ogni cittadino. Nell’ultimo periodo, quello del secondo dopoguerra, la Società di Mutuo Soccorso continua ad essere al centro delle vicende politiche ed economiche della Repubblica, dando un contributo vitale alla nascita del Welfare State sammarinese, ma è proprio tale evoluzione e una più generale trasformazione della società che impongono al sodalizio la ricerca di un nuovo ruolo.
This book outlines the history of the Union and Mutual Aid Society of San Marino from its origins, between 1874 and 1876, up to the 1980s. There are three factors that characterize this century-long timeline; the constant reference to harmony and brotherhood; the ability of the association to be at the centre of the political and economic life of yhe Republic, despite its overlap with other social welfare institutions; the continuous and fruitful relationship with the Savings Bank (Cassa di Risparmio). Each chronological phase described in the book gains a precise significance in accordance with its correspondence to a different stage in the history of association. The first was in the second half of the nineteenth century, when the creation of the Mutual Aid Society helped to maintain peace in society, eliminating conflict and reaffirming the political strength of a ruling class that was seeking consensus and recognition. Then in the early decades of the twentieth century, during the presidency of Pietro Franciosi, it became an important means for carrying out a process of modernization which affected every aspect of life in the Republic. The Female Mutual Aid Society and the other workers'associations that were formed during that period also played a fundamental role in this process. Subsequently the fascist movement went back to using the association as a means of control, although it did remain a point of reference for all citizens. In the last period, following the Second World War, the Mutual Aid Society continued to be at the centre of the Republic's political and economis affairs, and it gave a vital contribution to the birth of the Welfare State in San Marino. However, it was precisely this development, together with a more general transformation of society, that forced the association to look for a new role.
L'autore
Augusto Ciuffetti è ricercatore di storia economica presso il Dipartimento di scienze economiche e sociali dell’Università Politecnica delle Marche. È direttore della rivista «Patrimonio industriale», membro del comitato direttivo di «Ricerche storiche» e del consiglio scientifico di «Proposte e ricerche». È socio onorario dell’Istituto Europeo di Storia della Carta di Fabriano.
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Ezio Balducci e il Fascismo Sammarinese
(1922 - 1944)
di Gabriele Sorgonà
La storia del fascismo nella Repubblica di San Marino è un caso di studio che pone il quesito, in qualche modo paradossale, circa l'effettiva natura fascista del fascismo sammarinese. Il volume ha cercato di rispondere all'interrogativo tenendo in considerazione i principali risultati acquisiti nel dibattito storiografico sul fascismo italiano, che costituisce il modello in base al quale si può misurare la particolarità del caso sammarinese. Per effettuare questa comparazione, la ricerca ha utilizzato documenti fino ad oggi inutilizzati o inediti. Attraverso l'impiego incrociato di fonti provenienti da più archivi pubblici, italiani e sammarinesi, è stato possibile decifrare in modo più dettagliato alcuni dei momenti fondamentali della storia repubblicana tra le due guerre. L'accesso ai documenti lasciati in eredità da Ezio Balducci, rilevante figura del fascismo italiano e protagonista contrastato della vita politica sammarinese, oggi depositati presso l'Archivio di Stato di San Marino, ha fornito, inoltre, un punto di vista privilegiato per approfondire alcuni momenti decisivi per la definizione dell'identità della Repubblica durante il ventennio e oltre. Tra questi risaltano lo scontro interno al regime sammarinese, di cui Balducci è uno dei principali protagonisti, culminato nel presunto tentativo di colpo di Stato del giugno 1933, nonché il coinvolgimento indiretto della Repubblica nella Seconda guerra mondiale. Questi passaggi sono stati inseriti all'interno di una narrazione unitaria che ha seguito la parabola del fascismo sammarinese ricostruendone l'ascesa, le conflittualità interne, l'attività di governo e, in ultima istanza, il crollo repentino.
The study of the fascism in the Republic of San Marino raises the somewhat paradoxical question – what was thw real nature of fascism in the fascist movement in San Marino? In this book yhe author has tried to answer this question, whil bearing in mind the main findings of the historiographical debate about Italian fascism, at this is the model against which it is possible to measure the distinctive characteristics of the situation in San Marino. In order to carry out this comparision, during the research documents were used which prior to this had never been released or consulted. Furthermore, by comparing data from various sources in public archives, both in Italy and San Marino, it was possible to decipher in a more detailed way some of the key moments in the history of the Republic between the two World Wars. Ezio Balducci was an important figure in the Italian fascist movement and a prominent controversial political figure in San Marino. Access to documents bequeathed by him, which are now to be found in the State Archive in San Marino, has given a vantage point from which to explore some of the decisive moments in the definition of the Republic’s identity during the twenty years of the fascist period and beyond. Among these there are the clashes within the regime in San Marino, of which Balducci was one of the main protagonists, culminating in the indirect involvement of the Republic in the Second World War. These episodes have been inserted into the main overall account which follows the rise and fall of fascism in San Marino, retracing its growth, the internal conflicts, the activities of the government and, ultimately, its sudden collapse.
L'autore
Gregorio Sorgonà (1980), dottore di ricerca in Storia politica e sociale dell’Europa moderna e contemporanea, è borsista presso la Fondazione Istituto Gramsci. Ha pubblicato la monografia La svolta incompiuta. Il gruppo dirigente del PCI dall’VIII alll’XI Congresso (Aracne, Roma 2011).
2017
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ISBN 978-88-98275-58-8
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La storia del fascismo nella Repubblica di San Marino è un caso di studio che pone il quesito, in qualche modo paradossale, circa l'effettiva natura fascista del fascismo sammarinese. Il volume ha cercato di rispondere all'interrogativo tenendo in considerazione i principali risultati acquisiti nel dibattito storiografico sul fascismo italiano, che costituisce il modello in base al quale si può misurare la particolarità del caso sammarinese. Per effettuare questa comparazione, la ricerca ha utilizzato documenti fino ad oggi inutilizzati o inediti. Attraverso l'impiego incrociato di fonti provenienti da più archivi pubblici, italiani e sammarinesi, è stato possibile decifrare in modo più dettagliato alcuni dei momenti fondamentali della storia repubblicana tra le due guerre. L'accesso ai documenti lasciati in eredità da Ezio Balducci, rilevante figura del fascismo italiano e protagonista contrastato della vita politica sammarinese, oggi depositati presso l'Archivio di Stato di San Marino, ha fornito, inoltre, un punto di vista privilegiato per approfondire alcuni momenti decisivi per la definizione dell'identità della Repubblica durante il ventennio e oltre. Tra questi risaltano lo scontro interno al regime sammarinese, di cui Balducci è uno dei principali protagonisti, culminato nel presunto tentativo di colpo di Stato del giugno 1933, nonché il coinvolgimento indiretto della Repubblica nella Seconda guerra mondiale. Questi passaggi sono stati inseriti all'interno di una narrazione unitaria che ha seguito la parabola del fascismo sammarinese ricostruendone l'ascesa, le conflittualità interne, l'attività di governo e, in ultima istanza, il crollo repentino.
The study of the fascism in the Republic of San Marino raises the somewhat paradoxical question – what was thw real nature of fascism in the fascist movement in San Marino? In this book yhe author has tried to answer this question, whil bearing in mind the main findings of the historiographical debate about Italian fascism, at this is the model against which it is possible to measure the distinctive characteristics of the situation in San Marino. In order to carry out this comparision, during the research documents were used which prior to this had never been released or consulted. Furthermore, by comparing data from various sources in public archives, both in Italy and San Marino, it was possible to decipher in a more detailed way some of the key moments in the history of the Republic between the two World Wars. Ezio Balducci was an important figure in the Italian fascist movement and a prominent controversial political figure in San Marino. Access to documents bequeathed by him, which are now to be found in the State Archive in San Marino, has given a vantage point from which to explore some of the decisive moments in the definition of the Republic’s identity during the twenty years of the fascist period and beyond. Among these there are the clashes within the regime in San Marino, of which Balducci was one of the main protagonists, culminating in the indirect involvement of the Republic in the Second World War. These episodes have been inserted into the main overall account which follows the rise and fall of fascism in San Marino, retracing its growth, the internal conflicts, the activities of the government and, ultimately, its sudden collapse.
L'autore
Gregorio Sorgonà (1980), dottore di ricerca in Storia politica e sociale dell’Europa moderna e contemporanea, è borsista presso la Fondazione Istituto Gramsci. Ha pubblicato la monografia La svolta incompiuta. Il gruppo dirigente del PCI dall’VIII alll’XI Congresso (Aracne, Roma 2011).
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L'assistenza come sistema
Dal controllo sociale agli apparati previdenziali:
San Marino tra età moderna e contemporanea
di Augusto Ciuffetti
Nel corso dell’età moderna i meccanismi assistenziali, sotto la spinta di una povertà sempre più diffusa e appariscente, subiscono delle profonde trasformazioni. Da un’assistenza a carattere privato ed episodico, basata sulla beneficenza, gestita da corporazioni, confraternite, ospizi ed ordini religiosi, si passa a forme di intervento più stabili ed organiche, come risultato di un impegno pubblico e laico da parte di organi di governo cittadini o dei primi apparati statali. L’approdo di questo processo è la nascita, tra XIX e XX secolo, del moderno Stato sociale, che implica la crescente assunzione di ogni responsabilità nei confronti di poveri e bisognosi da parte degli enti pubblici. San Marino si inserisce in questo contesto con caratteri propri. È il notabilato locale, saldamente al potere, in grado di controllare tutte le istituzioni repubblicane, che gestisce direttamente anche la beneficenza, in quanto fonte di consenso e di legittimazione politica. Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del XX secolo, grazie al nuovo clima politico che caratterizza la Repubblica, anche il sistema assistenziale di San Marino approda alla definitiva formulazione di un Welfare State che non si limita ad offrire semplici sussidi, ma che prevede forme stabili di previdenza e di assicurazione sociale. Il titolo del volume allude a quelle attività assistenziali che nel corso del tempo assumono, seppur molto lentamente, una configurazione “di sistema”. È abbastanza chiaro ed evidente come queste ultime non abbiano ancora, in età moderna, un simile carattere. Ciò che si vuole raccontare è proprio il percorso che da tale mancanza di organicità conduce alla piena formulazione dell’assistenza come sistema in sé, che negli anni del secondo dopoguerra assume i connotati di un vero e proprio modello.
As poverty became more and more conspicuous and widespread during the early modern period, there were fundamental changes in the way assistance was given. There was a move from private, sporadic relief work, based on charity and run by guilds, confraternities, poorhouses and religious orders, towards a more stable and systematic kind of intervention as a result of public and secular commitment on the part of citizen government bodies and the early state of organizations. This process eventually led to the beginning or the modern welfare state in the years from the XIX to the XX century, which meant that public authorities took on an ever-increasing responsability for the poor and needy. San Marino dealt with the situation in this context in its own way. Local important people, securely in power and able to control all the institutions of the Republic, were also in charge of charity as it was a way of gaining consensus and political legitimacy. At the end of the XIX century and in the first of th XX century, thanks to the new political climate which characterized the Republic, the social assistance system in San Marino ultimately led to the developement ao a wwlfare state which was not limited to offering simple handouts, but which provided more stable forms of public welfare and social security. The title of this book alludes to the kind of social welfare activities tha, with time, albeit very slowly, took on the characterised of a “system”. It is quite clear and evident that this was not yet the case in the early modern period. The intention is to show the path that led from a complete lack os structural organization to the development of walfare work as a system in itself, that in the years after the Second Warld War became a real model.
L'autore
Augusto Ciuffetti è ricercatore di storia economica presso il Dipartimento di scienze economiche e sociali dell’Università Politecnica delle Marche. È direttore della rivista «Patrimonio industriale», membro del comitato direttivo di «Ricerche storiche» e del consiglio scientifico di «Proposte e ricerche». È socio onorario dell’Istituto Europeo di Storia della Carta di Fabriano.
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ISBN 978-88-98275-59-5
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Nel corso dell’età moderna i meccanismi assistenziali, sotto la spinta di una povertà sempre più diffusa e appariscente, subiscono delle profonde trasformazioni. Da un’assistenza a carattere privato ed episodico, basata sulla beneficenza, gestita da corporazioni, confraternite, ospizi ed ordini religiosi, si passa a forme di intervento più stabili ed organiche, come risultato di un impegno pubblico e laico da parte di organi di governo cittadini o dei primi apparati statali. L’approdo di questo processo è la nascita, tra XIX e XX secolo, del moderno Stato sociale, che implica la crescente assunzione di ogni responsabilità nei confronti di poveri e bisognosi da parte degli enti pubblici. San Marino si inserisce in questo contesto con caratteri propri. È il notabilato locale, saldamente al potere, in grado di controllare tutte le istituzioni repubblicane, che gestisce direttamente anche la beneficenza, in quanto fonte di consenso e di legittimazione politica. Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del XX secolo, grazie al nuovo clima politico che caratterizza la Repubblica, anche il sistema assistenziale di San Marino approda alla definitiva formulazione di un Welfare State che non si limita ad offrire semplici sussidi, ma che prevede forme stabili di previdenza e di assicurazione sociale. Il titolo del volume allude a quelle attività assistenziali che nel corso del tempo assumono, seppur molto lentamente, una configurazione “di sistema”. È abbastanza chiaro ed evidente come queste ultime non abbiano ancora, in età moderna, un simile carattere. Ciò che si vuole raccontare è proprio il percorso che da tale mancanza di organicità conduce alla piena formulazione dell’assistenza come sistema in sé, che negli anni del secondo dopoguerra assume i connotati di un vero e proprio modello.
As poverty became more and more conspicuous and widespread during the early modern period, there were fundamental changes in the way assistance was given. There was a move from private, sporadic relief work, based on charity and run by guilds, confraternities, poorhouses and religious orders, towards a more stable and systematic kind of intervention as a result of public and secular commitment on the part of citizen government bodies and the early state of organizations. This process eventually led to the beginning or the modern welfare state in the years from the XIX to the XX century, which meant that public authorities took on an ever-increasing responsability for the poor and needy. San Marino dealt with the situation in this context in its own way. Local important people, securely in power and able to control all the institutions of the Republic, were also in charge of charity as it was a way of gaining consensus and political legitimacy. At the end of the XIX century and in the first of th XX century, thanks to the new political climate which characterized the Republic, the social assistance system in San Marino ultimately led to the developement ao a wwlfare state which was not limited to offering simple handouts, but which provided more stable forms of public welfare and social security. The title of this book alludes to the kind of social welfare activities tha, with time, albeit very slowly, took on the characterised of a “system”. It is quite clear and evident that this was not yet the case in the early modern period. The intention is to show the path that led from a complete lack os structural organization to the development of walfare work as a system in itself, that in the years after the Second Warld War became a real model.
L'autore
Augusto Ciuffetti è ricercatore di storia economica presso il Dipartimento di scienze economiche e sociali dell’Università Politecnica delle Marche. È direttore della rivista «Patrimonio industriale», membro del comitato direttivo di «Ricerche storiche» e del consiglio scientifico di «Proposte e ricerche». È socio onorario dell’Istituto Europeo di Storia della Carta di Fabriano.
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