Se ti senti uno scrittore leggi qua.
Abbiamo cose fastidiose da dirti
Il talento costa meno del sale da tavola.
Ciò che distingue l'individuo di talento da quello di successo,
è solo un sacco di duro lavoro.
Stephen King
Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto;
io sono orgoglioso di quelle che ho letto.
Jorge Luis Borges
Ciò che distingue l'individuo di talento da quello di successo,
è solo un sacco di duro lavoro.
Stephen King
Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto;
io sono orgoglioso di quelle che ho letto.
Jorge Luis Borges
Aspetta un attimo.
Non farti spaventare dalla lunghezza di questo testo.
Se sei qui è perché sei uno scrittore, o perché lo vorresti essere. Leggere dovrebbe piacerti.
Tutti, almeno una volta, abbiamo avuto una bella storia da raccontare.
Alcuni sono riusciti a scriverla bene; i più l'hanno scritta e basta. Scrivere è un'arte che non deriva solamente dal talento, richiede costanza e tecnica, attenzione e disciplina. E soprattutto centinaia e centinaia di letture alle spalle. Perché per ogni scrittore, leggere è un atto necessario e dovuto.
Se prima di tutto non sei un lettore, non diventerai mai uno scrittore. Puoi togliertelo dalla testa e faresti meglio a smetterla di sprecare tempo davanti alla tastiera di un computer. Se poi sei uno di quelli che si crede tutto genio e sregolatezza, convinto che a tutti possano interessare le tue sbornie e le decine di avventure che hai passato, pensa che anche Bukowski frequentava la biblioteca pubblica. Tu la frequenti mai?
Ogni giorno ci arrivano chili di manoscritti. Leggerli tutti richiederebbe uno sforzo enorme: per questo ci limitiamo alle prime pagine. Fidati: il più delle volte bastano a capire se chi le ha scritte merita attenzione. Quello che abbiamo notato è che non mancano buone idee o storie interessanti, di quelle ce ne sono a bizzeffe. Mancano le capacità narrative, quelle che spingono il lettore ad andare avanti e a tenerlo incollato alla pagina. Frasi contorte, errori d'ambientazione, lessici errati, inutili barocchismi e personaggi tratteggiati con superficialità rovinano qualsiasi bella storia. Cosa dire poi di chi è convinto che per sfondare sia necessario scimmiottare Dostoevskij (e crede pure di riuscire a farlo) o ricalcare il tagliente stile di Philip Roth? Ecco: noi questi manoscritti e questi autori li scartiamo. Come noi fa la maggior parte degli editori. Non ti rimane che estrarre dal portafogli svariate banconote da cento e prezzolare qualche editore disposto a mandare il tuo testo in tipografia con il proprio logo in copertina e un prezzo scritto sul retro. Ti promettiamo che non farai fatica a trovarlo, perché in giro c'è tanta editoria poco seria. E rimaniamo sul poco seria anche se sarebbe più opportuno usare un'altra parola.
Quindi? Niente. L'unico consiglio che possiamo darti è quello iniziale: leggere, leggere e ancora leggere. Confrontati con i veri scrittori e incomincia a capire quali potrebbero essere i tuoi margini di miglioramento (sempre che ce ne siano). Se tutto ciò che leggi ti sembra così superato, malfatto e sciatto da farti pensare io saprei fare di meglio bè, allora tiralo fuori questo meglio. Noi lo aspettiamo a braccia aperte. Così capirai - salvo che tu sia davvero un genio - di come scarsamente sei portato per la scrittura.
Non farti spaventare dalla lunghezza di questo testo.
Se sei qui è perché sei uno scrittore, o perché lo vorresti essere. Leggere dovrebbe piacerti.
Tutti, almeno una volta, abbiamo avuto una bella storia da raccontare.
Alcuni sono riusciti a scriverla bene; i più l'hanno scritta e basta. Scrivere è un'arte che non deriva solamente dal talento, richiede costanza e tecnica, attenzione e disciplina. E soprattutto centinaia e centinaia di letture alle spalle. Perché per ogni scrittore, leggere è un atto necessario e dovuto.
Se prima di tutto non sei un lettore, non diventerai mai uno scrittore. Puoi togliertelo dalla testa e faresti meglio a smetterla di sprecare tempo davanti alla tastiera di un computer. Se poi sei uno di quelli che si crede tutto genio e sregolatezza, convinto che a tutti possano interessare le tue sbornie e le decine di avventure che hai passato, pensa che anche Bukowski frequentava la biblioteca pubblica. Tu la frequenti mai?
Ogni giorno ci arrivano chili di manoscritti. Leggerli tutti richiederebbe uno sforzo enorme: per questo ci limitiamo alle prime pagine. Fidati: il più delle volte bastano a capire se chi le ha scritte merita attenzione. Quello che abbiamo notato è che non mancano buone idee o storie interessanti, di quelle ce ne sono a bizzeffe. Mancano le capacità narrative, quelle che spingono il lettore ad andare avanti e a tenerlo incollato alla pagina. Frasi contorte, errori d'ambientazione, lessici errati, inutili barocchismi e personaggi tratteggiati con superficialità rovinano qualsiasi bella storia. Cosa dire poi di chi è convinto che per sfondare sia necessario scimmiottare Dostoevskij (e crede pure di riuscire a farlo) o ricalcare il tagliente stile di Philip Roth? Ecco: noi questi manoscritti e questi autori li scartiamo. Come noi fa la maggior parte degli editori. Non ti rimane che estrarre dal portafogli svariate banconote da cento e prezzolare qualche editore disposto a mandare il tuo testo in tipografia con il proprio logo in copertina e un prezzo scritto sul retro. Ti promettiamo che non farai fatica a trovarlo, perché in giro c'è tanta editoria poco seria. E rimaniamo sul poco seria anche se sarebbe più opportuno usare un'altra parola.
Quindi? Niente. L'unico consiglio che possiamo darti è quello iniziale: leggere, leggere e ancora leggere. Confrontati con i veri scrittori e incomincia a capire quali potrebbero essere i tuoi margini di miglioramento (sempre che ce ne siano). Se tutto ciò che leggi ti sembra così superato, malfatto e sciatto da farti pensare io saprei fare di meglio bè, allora tiralo fuori questo meglio. Noi lo aspettiamo a braccia aperte. Così capirai - salvo che tu sia davvero un genio - di come scarsamente sei portato per la scrittura.